243463c24b698ce2f4f4074c4b94c7f8ff5204cc

Mestre, Venezia

Italia

Seguici anche su:


pinterest
facebook
youtube

IGruppo  Speleologico  San  Marco  viene  fondato a  Venezia nel  luglio 1952,  presso il Museo di Storia Naturale del Fontego dei Turchi.
  

A partire dalle ricerche entomologiche svolte dai soci fondatori, il Gruppo cresce nel corso degli anni '60 dedicandosi alle prime esplorazioni delle aree carsiche trevigiane e bellunesi, fino ad arrivare agli anni '70 quando lo stesso aderisce alla D.S.V. (Delegazione Speleologica Veneta), alla  S.S.I. (Società Speleologica Italiana) ed alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia, diventando così sede della Scuola di Speleologia di Venezia, organizzando corsi di vario livello. Negli stessi anni, dall'iniziativa di alcuni soci, vengono fondati altri due gruppi speleologici, ancora oggi attivi nelle rispettive provincie di Venezia e Treviso.

Nel 1981 è tra i promotori della fondazione della F.S.V. (Federazione Speleologica Veneta) e del Catasto delle grotte del Veneto, associandosi successivamente per alcuni anni con la nuova sezione CAI della città di Mestre.  Alla fine degli anni '80 il Gruppo prende parte, al fianco della veneziana E.V.R., ad importanti operazioni di campagne studio nell'area dolomitica (miniere, forti e castelli) e partecipando all'Operazione Corno d'Aquilio (Oca) con interventi di bonifica nel famoso abisso della Spluga della Preta.  

Dagli anni '90 tra i soci del G.S.S.M. hanno operato tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e, del medesimo, nella Commissione Nazionale del Soccorso Speleosubacqueo.

Nel corso degli anni 2000, su spinta del Presidente Antonio Danieli, il Gruppo matura un’alta specializzazione in ambito foto-documentaristico stereoscopico (3D) tanto da essere uno dei soggetti fondatori del Team La Salle - International Team Photo 3D - importante associazione internazionale di fotografi ipogei con progetti documentaristici e di divulgazione in diversi Paesi del mondo.

Nell'anno 2003 il G.S.S.M. è ideatore del “Proyecto Bellamar”, vero e proprio gemellaggio multidisciplinare tra diverse Istituzioni Italiane e Cubane, atto a far conoscere, valorizzare ed a sensibilizzare le comunità locali sulla fragilità del fenomeno carsico, sottolineando l’importanza della tutela del patrimonio idrico sotterraneo racchiuso in quel particolare tipo di territorio. 

Dal 2013 il progetto cresce  con l'iniziativa 'Adotta una sorgente' che coinvolge le scuole Cubane in attività di tutela ambientale nella loro regione, instaurando un gemellaggio tra esse ed analoghe scuole Italiane. Il progetto coinvolge ancora oggi una lunga serie di soggetti tra i quali la S.S.I., la F.S.V., il 'Consorzio di Bonifica Acque Risorgive' di Venezia, il Team "La Salle" oltre ad altre associazioni francesi ed istituzioni Cubane [vedi pagina Progetti]; il numeroso materiale fotografico prodotto nel corso di questi anni ha arricchito numerosi articoli e monografie pubblicate dalla F.S.V. e da altre riviste speleologiche nazionali. 

Dal 2015 al 2018 il Gruppo ha collaborano con le istituzioni scolastiche Italiane nel progetto internazionale "Live on the Karst" del programma europeo ERASMUS PLUS, il quale ha coinvolto in tre anni le classi di 4 Istituti Tecnici superiori di 3 nazionalità diverse (Italia, Francia e Slovenia) nello studio analisi e tutela delle acque carsiche, nei rispettivi Paesi di origine. Il progetto si è concluso a metà 2018 con l'arrivo in Veneto di circa 120 ragazzi stranieri, guidati in grotta per lo svolgimento delle ricerche a loro affidate. 

Ricostituito formalmente all'inizio del 2014, il Gruppo Speleologico San Marco ha ripreso oggi l'attività esplorativa in varie cavità artificiali e grotte naturali del Triveneto, curando parallelamente le sue storiche attività divulgative quali mostre fotografiche, serate culturali con proiezioni documentaristiche e lezioni ed uscite di accompagnamento in grotta per adulti e bambini  [vedi pagina Attività]L'amicizia con l'associazione 'I SgrafaMasegni' di Marghera coinvolge ogni anno il Gruppo nell'organizzazione della manifestazione "Arrampilandia" (sezione grotte di cartone e proiezioni 3D), iniziativa dedicata alla motricità in ambienti naturali di circa mille bambini delle scuole primarie di Mestre e Marghera.

Da settembre 2017 il G.S.S.M. è gemellaggio con l' Associazione Italiana Studio Fortificazioni per la condivisione di uscite esplorative in opere ipogee di tipo difensivo e militare risalenti al XIX° e XX° secolo, in special modo nei bunker in caverna del Vallo Alpino del Littorio ed in alcune basi sotterranee risalenti al periodo della Guerra Fredda. Dal 2018 il Gruppo è tornato promotore delle giornate annuali dedicate alla speleologia promosse dalla S.S.I. quali 'Puliamo il buio - Puliamo il Mondo' - giornata ecologica di raccolta rifiuti in grotta organizzata in collaborazione con Legambiente - e nelle 'Giornate nazionali della Speleologia', con escursioni sotterranee dedicate ai più giovani e neofiti.  Dal 2020 il G.S.S.M. ha stretto alcune nuove collaborazioni con altri gruppi speleologici del Veneto orientale, nell'ambito di alcuni progetti esplorativi in cavità naturali (Progetto Meschio, Castel Sottera), di studio di alcune opere ipogee antiche del nostro territorio (La Bot, La Casara), e di ricerca storica in alcune ex miniere dell'area alpina orientale (Salafossa, monte Avanza, complesso di Auronzo, Raibl). 

Nel 2024 il Gruppo Speleologico San Marco e l'Equipe Veneziana di Ricerca hanno iniziato un processo di fusione dei due gruppi, per completare la transizione ad Ente del Terzo Settore nella forma di nuova Associazione di Promozione Sociale (APS).


L' E.V.R. - Equipe Veneziana di Ricerca
è un’associazione di volontari nata nel 1971 con finalità eminentemente speleologiche; ricostituita nel 1980 amplia i suoi campi di attività dedicandosi alla ricerca archeologia nell'area della Laguna di Venezia ed in ambito subacqueo. Iscritta nei ruolini della Protezione Civile, dopo la riorganizzazione legislativa è abilitata ad ONLUS per la tutela e la salvaguardia dei beni storici ed archeologici nazionali.


L’ E.V.R. ha condotto e partecipato a diversi scavi archeologici organizzati dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e degli Studi di Padova, in diverse isole lagunari e fuori provincia, tra i quali a Cittanova Heracliana, Castellavazzo ed Aquileia. Con il finanziamento della Municipalità di Lido e Pellestrina (Ve), il Gruppo ha curato l’allestimento del Museo - mostra permanente di Palazzo del Podestà in Malamocco, e ne ha la cura. In tale ambito sono all'attivo del Gruppo numerose pubblicazioni tra le quali: “Le cavane della Laguna e della Città di Venezia” (1982), “La cavana di San Giacomo in Paludo” (1983), “San Giacomo in Paludo, un’isola da recuperare” (1988, ed. Gasparoni Ve), “Atti del Corso di studi Venezia e il territorio lagunare” (1994). Tra le mostre e conferenze più significative: “Reportage Grotte” e “San Giacomo in Paludo, un’isola da recuperare” (Burano, S. Pasquale Bylon, S. Basso).  Membro della F.A.A.V. - Federazione delle Associazioni di Archeologia del Veneto - di cui ha retto la presidenza, l'EVR ha istituito e promuove le visite guidate al Borgo Antico di Malamocco.

Il Gruppo è membro della S.S.I. e della Federazione Speleologica Veneta, oltre che membro fondatore del Soccorso Speleologico regionale; dal 1971 al 1980 il Gruppo ha concentrato la sua ricerca speleologica nell’area del Montello, scoprendo diverse cavità di cui ha perfezionato il rilievo. Le ricerche hanno portato alla pubblicazione del volume “Notizie catastali sulle grotte del Montello” (1981), dove sono state censite le oltre 40 cavità rinvenute dai propri soci. In alcune grotte del colle sono state sperimentate le prime esperienze di visite guidate in ambito speleologico, organizzate per alcune scolaresche e gruppi Scout. Da tali attività, grazie al lavoro del primo Presedente E.V.R. prof. Gabriele Rossi Osmida, sono state date alla stampa altre pubblicazioni inerenti l’area montelliana tra le quali: “Le caverne e l’uomo”, “Vivere il Montello” e “Storia della Certosa del Montello”. Negli stessi anni sono stati organizzati diversi corsi di speleologia, con i primi focus dedicati alla tutela dell’ambiente carsico epigeo ed ipogeo.

Con la costituzione del Catasto Cavità Artificiali della SSI, l’Equipe ha iniziato a dedicarsi allo studio delle cavità artificiali, specificatamente in ambito minerario. Le prime ricerche datano il 1993 in territorio bellunese, riguardano antichi lavori per l’individuazione ed il reperimento di minerali piombo-zinco-argentiferi nel Zoldano. In tale area è stato individuato e studiato il complesso minerario di Valle Inferna, costituito principalmente da opere tardo medievali. Sul sito sono state pubblicati tre ricchi contributi per la rivista Speleologia Veneta. Nel 1996 il Gruppo è invitato dal Dipartimento di Mineralogia dell’Università di Padova a collaborare ad un progetto di ricerca sugli antichi insediamenti minerari del Tretto, patrocinato dal Comune di Schio (Vi). All’Equipe è affidato il compito di esplorare e topografare le cavità antropiche attinenti l’estrazione di minerali argentiferi. Il lavoro prodotto viene presentato alla giornata di studio “L’argento e le Terre Bianche del Tretto e della Valle Leogra”, tenutosi a Schio ad aprile 2000. Da tali atti viene estratto una importante monografia sui siti dell’area, pubblicata nel 2003 nel I° numero della rivista Opera Ipogea edita dalla SSI. Nel 2002 l’attività si concentra nell’antica area mineraria di Carsiè e Ronzei, nei comuni di Cibiana e Valle di Cadore (BL), e nel Distretto Metallifero delle Alpi Vicentine. 

L’ E.V.R. ha partecipato anche al censimento dei siti estrattivi sotterranei dismessi dalla Regione Veneto ed ha collaborato all’allestimento del Museo del Ferro e del Chiodo di Forno di Zoldo (BL).

L’ Equipe Veneziana di Ricerca è onorata di aver avuto tra i suoi soci l’amico Franco Maglich, decano della Speleologia nazionale, dal 1984 coordinatore della propria sezione speleologica e poi Presidente della F.S.V., carica mantenuta fino al 2006, anno della sua scomparsa. Nel secondo decennio degli anni 2000 l’E.V.R. si è infine dedicato principalmente alla ricerca archeologica intraprendendo, nel 2024, un gemellaggio con il Gruppo Speleologico San Marco di Venezia al fine di preservare la memoria storica ed il patrimonio di ricerche svolte dalla sua sezione speleologica in più di 50 anni di attività.