Mestre, Venezia
Italia
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L' E.V.R. - Equipe Veneziana di Ricerca è un’associazione di volontari nata nel 1971 con finalità eminentemente speleologiche; ricostituita nel 1980 amplia i suoi campi di attività dedicandosi alla ricerca archeologia nell'area della Laguna di Venezia ed in ambito subacqueo. Iscritta nei ruolini della Protezione Civile, dopo la riorganizzazione legislativa è abilitata ad ONLUS per la tutela e la salvaguardia dei beni storici ed archeologici nazionali.
L’ E.V.R. ha condotto e partecipato a diversi scavi archeologici organizzati dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e degli Studi di Padova, in diverse isole lagunari e fuori provincia, tra i quali a Cittanova Heracliana, Castellavazzo ed Aquileia. Con il finanziamento della Municipalità di Lido e Pellestrina (Ve), il Gruppo ha curato l’allestimento del Museo - mostra permanente di Palazzo del Podestà in Malamocco, e ne ha la cura. In tale ambito sono all'attivo del Gruppo numerose pubblicazioni tra le quali: “Le cavane della Laguna e della Città di Venezia” (1982), “La cavana di San Giacomo in Paludo” (1983), “San Giacomo in Paludo, un’isola da recuperare” (1988, ed. Gasparoni Ve), “Atti del Corso di studi Venezia e il territorio lagunare” (1994). Tra le mostre e conferenze più significative: “Reportage Grotte” e “San Giacomo in Paludo, un’isola da recuperare” (Burano, S. Pasquale Bylon, S. Basso). Membro della F.A.A.V. - Federazione delle Associazioni di Archeologia del Veneto - di cui ha retto la presidenza, l'EVR ha istituito e promuove le visite guidate al Borgo Antico di Malamocco.
Il Gruppo è membro della S.S.I. e della Federazione Speleologica Veneta, oltre che membro fondatore del Soccorso Speleologico regionale; dal 1971 al 1980 il Gruppo ha concentrato la sua ricerca speleologica nell’area del Montello, scoprendo diverse cavità di cui ha perfezionato il rilievo. Le ricerche hanno portato alla pubblicazione del volume “Notizie catastali sulle grotte del Montello” (1981), dove sono state censite le oltre 40 cavità rinvenute dai propri soci. In alcune grotte del colle sono state sperimentate le prime esperienze di visite guidate in ambito speleologico, organizzate per alcune scolaresche e gruppi Scout. Da tali attività, grazie al lavoro del primo Presedente E.V.R. prof. Gabriele Rossi Osmida, sono state date alla stampa altre pubblicazioni inerenti l’area montelliana tra le quali: “Le caverne e l’uomo”, “Vivere il Montello” e “Storia della Certosa del Montello”. Negli stessi anni sono stati organizzati diversi corsi di speleologia, con i primi focus dedicati alla tutela dell’ambiente carsico epigeo ed ipogeo.
Con la costituzione del Catasto Cavità Artificiali della SSI, l’Equipe ha iniziato a dedicarsi allo studio delle cavità artificiali, specificatamente in ambito minerario. Le prime ricerche datano il 1993 in territorio bellunese, riguardano antichi lavori per l’individuazione ed il reperimento di minerali piombo-zinco-argentiferi nel Zoldano. In tale area è stato individuato e studiato il complesso minerario di Valle Inferna, costituito principalmente da opere tardo medievali. Sul sito sono state pubblicati tre ricchi contributi per la rivista Speleologia Veneta. Nel 1996 il Gruppo è invitato dal Dipartimento di Mineralogia dell’Università di Padova a collaborare ad un progetto di ricerca sugli antichi insediamenti minerari del Tretto, patrocinato dal Comune di Schio (Vi). All’Equipe è affidato il compito di esplorare e topografare le cavità antropiche attinenti l’estrazione di minerali argentiferi. Il lavoro prodotto viene presentato alla giornata di studio “L’argento e le Terre Bianche del Tretto e della Valle Leogra”, tenutosi a Schio ad aprile 2000. Da tali atti viene estratto una importante monografia sui siti dell’area, pubblicata nel 2003 nel I° numero della rivista Opera Ipogea edita dalla SSI. Nel 2002 l’attività si concentra nell’antica area mineraria di Carsiè e Ronzei, nei comuni di Cibiana e Valle di Cadore (BL), e nel Distretto Metallifero delle Alpi Vicentine.
L’ E.V.R. ha partecipato anche al censimento dei siti estrattivi sotterranei dismessi dalla Regione Veneto ed ha collaborato all’allestimento del Museo del Ferro e del Chiodo di Forno di Zoldo (BL).
L’ Equipe Veneziana di Ricerca è onorata di aver avuto tra i suoi soci l’amico Franco Maglich, decano della Speleologia nazionale, dal 1984 coordinatore della propria sezione speleologica e poi Presidente della F.S.V., carica mantenuta fino al 2006, anno della sua scomparsa. Nel secondo decennio degli anni 2000 l’E.V.R. si è infine dedicato principalmente alla ricerca archeologica intraprendendo, nel 2024, un gemellaggio con il Gruppo Speleologico San Marco di Venezia al fine di preservare la memoria storica ed il patrimonio di ricerche svolte dalla sua sezione speleologica in più di 50 anni di attività.